sabato 29 dicembre 2012

nella bottega dei sogni persi


oltre la porta,
prima di tutto







E' vero, c'è un momento in cui ti pare sia finito il tuo viaggio, hai messo tutto a posto...
stasera vi porto con me in una bottega che c'era fino a qualche anno fa, la bottega dei sogni persi... persi per sempre...
fino a un paio d'anni fa, Claudio teneva aperta una bottega di vecchi libri, tu entravi lì dentro, e uscivi dal mondo...
era una di quelle botteghe con gli scaffali fuori tempo, rimediati e tirati su a fil di ferro... c'era polvere e un gran casino...
c'erano i libri, però... messi in un ordine che sono Claudio conosceva, ma quella babilonia aveva un suo fascino, ecco...



 

potevi trovare una vecchia edizione di Guerra e Pace accanto a una pila di giornali pornografici e subito dopo Dylan Dog...
negli ultimi tempi ci ritrovavamo, sempre gli stessi, più a imparare la nostalgia che a comprare qualche libro...
sapere che quel matto d'un anarchico di Claudio avrebbe tirato giù la serranda per sempre era un po' come morire...
in quella bottega dei libri e dei sogni mai persi, abbiamo imparato a non perderci, a parlarci col fiato di sigarette in bocca...
c'era l'autista volontario di ambulanze, con la fissa per i numeri uno dei fumetti, che arrivava sempre dopo le sei di sera...
c'era la signora del primo piano che stava sempre affacciata con i seni in mostra, e Claudio che tirava giù battute dure...



 


c'era il muratore che arrivava di sabato mattina, che ritirava una busta con un film hard, pagava e andava non si sa dove...
c'era una tenda, oltre la quale ci stavano, buttati a caso, migliaia di libri, lì dentro c'era l'odore delle cose perdute, per dire...
Claudio era sempre contro... contro il governo, la polizia, la moglie, i muri, il vento... bastian contrario senza speranza...
teneva accanto a se sempre una bottiglia di birra Moretti.... qualche sera andava via di testa, ed erano cazzi amari...
cazzi amari per chi gli capitava sotto tiro, ecco... Claudio vendeva libri usati, ma, per venderli appunto, li comprava anche...
in certe sere era una cosa impossibile, il vecchio Claudio: se andavi a rifilargli qualcosa che non vedeva bene, ti massacrava...
è capitato spesso... vedere arrivare qualcuno con due o tre bustate di libri e altro... Ho queste cose da vendere, diceva il tipo...



 

Claudio, ingollava un sorso di Moretti, apriva le buste, tirava su quel che c'era, e diventava una scena da film comico...
partiamo col dire che, quella sera, in quel momento non avrebbe comprato nemmeno la Gioconda a prezzo da saldo cinese...
poi, se putacaso tirava su cose tipo Moccia e compagnia, iniziava a scrollare la testa e a dire Nonnonnnonnno, niente niente...
era terribile Claudio, diceva: Queste puttanate non vanno... e il tipo: E' roba nuova, perfetta... Sono cazzate, nuove maialate, faceva lui...
il tipo allora alzava la testa, guardava gli astanti, si vergognava come un ladro, riannodava i manici delle buste e girava il culo...
ecco, quello, poteva diventare un argomento da passarci una serata: si iniziava da lì e poi si finiva parlando di Fausto Coppi...
c'era un venditore porta a porta di libri: vendeva i libri meravigliosi di Franco Maria Ricci, quando Ricci faceva l'editore...


Uno dei capolavori di Franco Maria Ricci
I libri di Franco Maria Ricci, per chi non lo sa, erano qualcosa di sublime: una magia, davvero... tiratura limitata costavano un occhio
se vi capita di trovarli, non quelli che oggi pubblicano a nome suo, altre cose, altro mondo... quelli fino a 8 o 9 anni fa, intendo...
i suoi libri erano delle opere d'arte: una meraviglia per gli occhi e per l'anima: foto appiccicate lì a mano: foto vere, ecco...
nelle sue opere d'arte, Franco Maria Ricci, ha mostrato tutto: i nostri tesori nascosti o i particolari di dipinti o dimore di prestigio...
e se riuscite a trovare in qualche bancarella i primi numeri della sua rivista FMR, acquistateli subito, me ne sarete grati, giuro...
Ascanio, venditore di libri di Franco Maria Ricci porta a porta, viveva giorno e notte dentro una camicia con cravatta inclusa...
dovete capire che un libro di Ricci costava, allora, quasi 500mila lire, un sacco di quattrini: non poteva andarci in jeans, l'Ascanio...
cosa aveva fatto?... aveva tirato giù una lista di potenziali acquirenti: gente coi soldi, solo quella: orafi, impresari funebri eccetera...
insomma, Ascanio aveva tirato giù una lista di gente arricchita, in qualche caso anche in un batter d'occhio, persone spesso sceme...
la gente arricchita, e scema, la vedi subito: è il tipo che mentre sei in fila in banca, entra, ti passa avanti e va a dar la mano al direttore
la gente arricchita, scema, entra con le maniche tirate su anche con 20 gradi sottozero... deve mostrare il nuovo Rolex, perdio...
la gente arricchita, e scema, veste in maniera pacchiana: ha speso miliardi per un giubbotto, ma puzza ancora di imbecille, ecco...
la gente arricchita, scema, arriva con il mercedes nuovo e tirato lucido... parcheggia in terza fila, scende e tira giù un paio di rutti...
ecco, Ascanio aveva tirato giù una lista di gente così: arricchita, scema, megalomane... che dei libri ancora non era a conoscenza...
ve l'ho detto: i libri di Franco Maria Ricci sono capolavori, bellissimi: hanno un bell'occhio, voglio dire, attirano, ecco...

 
ora, se tu a un arricchito, scemo, megalomane, fai vedere un libro, come libro non te lo compra di sicuro... cazzo ne fa?...
ma, se tu sei intelligente come Ascanio, a un arricchito scemo, gli vendi quel che vuoi: devi fargli vedere un libro come un oggetto prezioso
Ecco, veda, dottor Ranocchio, la seta nera delle copertine si accosta a meraviglia con le tende color oro della sua megasala...
a quel punto, Ascanio teneva per i coglioni l'arricchito, scemo, e gli vendeva l'opera completa per qualche decina di milioni di lire...


Zagor e Cico
cugina, cazzo!
insomma, 'sta faccenda non s'è ancora risolta... c'ho messo l'anima, ma ancora niente da fare: giuro, alla fine lo bacio io, cristo!
da Claudio, le riviste porno stavano in bella mostra: tu entravi, e la prima cosa dove ti cascava l'occhio era un uccello o che...

Tirano, diceva Claudio... le riviste porno andavano bene, allora... oggi forse andrebbero meno: quelle cose le vedi a Striscia la notizia...
la sera del 29 dicembre, ultimo giorno di apertura di quella mitica bottega dei sogni persi, c'eravamo tutti: come partisse una nave...
eravamo tutti lì, un freddo becco, con un magone sullo stomaco che, porca puttana, ci stava facendo crepare, per davvero...





Rolando cominciò a frignare già alle sei... camadonna, camadonna, Claudio ripensaci, coddio, coddio, non ci lasciare, cazzo!...
l'Innocenti stava con le braccia incrociate e con due lacrimoni che nemmeno fosse morta sua madre, testa sul petto...
il Fringuello, Giulio, fumava come un turco e ripassava a memoria tutte le sere che aveva vissuto in quella penombra della bottega...
Adelmo sfogliava una rivista dove un negro stava... e intanto tirava su col naso, alzava lo sguardo e diceva: Chiudi alle sette e mezza?
Ascanio, dentro la sua camicia con cravatta, manifestava segni di disappunto: tirava cazzotti contro la parete con i Tex e Zagor...
Paco, succhiava coca cola da una cannuccia storta... e masticava cannuccia e parole tipo: 'Ndo si va da domani? 'ndo si va?...



Luigi, che conosceva a memoria tutti i numeri del Comandante Mark, stava sulla soglia, le mani in tasca a toccarsi i coglioni...
Subbuteo, austista di ambulanze, tirava calci a un pallone immaginario, intanto che raccontava le gesta di Roberto Baggio...
Nicola, ventidue anni appena compiuti, sedeva su una cassetta della frutta dove c'era stati messi alcuni libri di giardinaggio...
Claudio beveva birra Moretti e ce l'aveva con Dio e la falsa democrazia, con questa Italia del cazzo e con la Panda 4x4....

eravamo tutti lì, la sera del 29 dicembre, quando alle sette e mezza, si spensero le luci da 30 watt e si tirò giù la serranda, per sempre...
per qualcuno chiuse una bottega del cazzo, per qualcun altro finalmente quello stronzo ubriaco s'era cavato dai coglioni...



Ci fu chi rise forte, chi ne fu felice, e chi fece il gesto dell'ombrello per mandare affanculo quella serranda chiusa...
per noi, vecchi ragazzi della bottega dei sogni persi, quella sera chiusero le porte di un posto incantato, una terra di nessuno...
una terra di nessuno, ma terra nostra... un posto che poi ti rimane dentro.. per sempre .. come succede ai posti più cari dell'anima...


Claudio attaccò alla serranda un biglietto, un niente scritto a penna: Bottega chiusa del tutto... ma grazie a tutti per sempre...



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