venerdì 7 dicembre 2012

come due Forrest Gump

mancava solo la scatola di cioccolatini





L'sms di Adelmo non ammetteva interpretazioni: Gabry, ti aspetto da Riccardo, mezzogiorno va bene? se puoi, grazie...
ce l'aveva messe tutte: orario, luogo e anche, come nel suo modo di fare, la possibilità che io non potessi andare...
Adelmo è un mio vecchio amico, ha passato con noi della vecchia band nottate intere da Riccardo, fino a tirar mattina...
Adelmo era appassionato di noi quattro... le donne non se lo filavano, e lui faceva finta di niente, poi ci soffriva come un cane
di Adelmo vi ho già detto tante cose in passato... è un ragazzo che vale cento altri di noi, e vive la sua vita come viene
se fosse una macchina, si potrebbe dire che Adelmo consuma poco: beve solo gassosa, fuma tanto ma non rompe le palle
Adelmo lavora al parco grande, dove raccoglie tutte le cartacce che noi ci scordiamo di portare via o di buttare...
l'ultima volta l'ho visto un paio di settimane fa, lo andai a cercare dove lavora: ai giardini del parco grande, alle mura...
Adelmo stava là, nella sua tuta fosforescente... intorno a una panchina, come uno a cui gli si è fermata la macchina..
 

stava là, come stesse guardando i pneumatici e tutto... quando mi vide il suo faccione si illuminò: O te che ci
fai?...
tutte le volte che m'incontra mi abbraccia come fossi la sua donna del cuore... ha due mani grandi come due pale...
fece: Ma 'n ti si vede più!... gli dissi che ora stavo per un po' su, in collina: Sto diventando un po' cinghiale anch'io...
ci si mise a sedere su quella panchina, io e lui, come fosse una macchina guasta: uno da una parte e uno dall'altra...
in mezzo, alla panchina, il vuoto, come se si aspettasse l'arrivo di qualcuno che doveva stare tra di noi, cose così...
a ripensarci, si sembrava due Forrest Gump, su quella panchina... ci manca solo una bella scatola di cioccolatini...
Come ti va la vita?, mi fece... La vita va, dissi, va anche troppo, Adelmo, sono io che oramai non le sto più dietro...
gli dissi che era stato Ultimo a dirmi che l'avevano, per dire, promosso e spedito ai giardini del parco grande...
lui disse: Non mi hanno promosso, l'ho scelto io... mi si fece più vicino: E' che, qui, gira tanta più figa, mi disse...


Adelmo c'ha 'sta cosa: non essere mai riuscito a baciare una ragazza... e speravo che l'sms fosse portatore di buone notizie...
a mezzogiorno sono da Riccardo: Ragazzo!, mi fa, appena mi vede... in certi posti, chissà perché, non s'invecchia mai...
gli do una pacca sulle spalle: Riccardo sopporterebbe una pacca anche di Tyson, per dire... è una montagna innevata...
saluto sua moglie Teresa che mi fa occhiolino dalla cucina: Teresa mi fa occhiolino da trent'anni... lo fa con tutti, credo...
sento odore di ragù... dico: Cosa mi ha preparato la mia Teresina bella?... e lei: Per te c'avrei una cosa, ma non posso dire...
si va avanti così per qualche minuto... battute, cazzate, poi dico: Ma anche per mangiare, chi fuma, va in gabbia?...
la gabbia, in realtà è una specie di stanzetta a parte, separata da vetri, dove chi fuma viene segregato e additato dai più...

vado in gabbia, Riccardo mi viene dietro: Che ci fai da 'ste parti?, mi fa... Guarda che vivo su questa terra, eh!, dico...
chi è abituato a vederti spesso e poi ti vedo una volta ogni tanto, va subito a pensare che o stai in galera o sulla luna...
Hai mica visto Adelmo?, faccio... Riccardo dice di no, mentre con lo sguardo segue l'incedere di una ragazza là fuori...
Riccardo fa sempre così: addocchia una tipa, non la perde di vista nemmeno un attimo, si passa una mano sui coglioni
le fa la radiografia, osso dopo osso, la mano la sposta sui capelli come dovesse mettere su del gel, poi sospira forte...
"Mi sono innamorato di te perché non avevo altro da fare"... si sente, intanto, dall'impianto stereo del locale di Riccardo...
Teresa arriva con un piatto di tagliatelle al ragù, tagliatelle fatte da lei, ecco... Arrivi tu e questo sparisci dal bancone, fa...
Riccardo dice: Portagli del vino, Tere'... quello che sta sotto al bancone... quello che viene da Montepulciano, capito?
L'altro da dove viene?, dico... Riccardo s'è già perso dietro un'altra tipa là fuori: bionda, con un cane al guinzaglio...


poi fa: Tere'! porta un piatto anche per me... Ma tu non lavori?, faccio... Ho preso Manuela apposta, così ora riposo...
insomma, facciamo fuori 'ste tagliatelle e il vino, quello che viene da Montepulciano... Sta arrivando un po' di gente...
Crisi o non crisi tu lavori sempre, vedo, dico io... Seeee, fa lui, è solo perchè faccio troppo roba buona a prezzo cinese...
E ci stai con le spese?, dico... Non si guadagna più un cazzo, fa lui, ma cosa vuoi che mi metta a fare a sessant'anni?, dice
non s'è tolto nemmeno la tuta fosforescente... eccolo, lo vedo che scende dalla macchina, Adelmo, sta per entrare quando...
tac, gli scatta l'allarme... allora torna indietro, lavora sul telecomando tenendo il braccio teso come dovesse sparare...
Saranno tre mesi che c'ha 'sto problema, fa Riccardo... l'allarme è tenace, ma alla fine la spunta il grande Adelmo...
Scusa, mi fa, ma la macchina mi s'era fermata, cazzo, in mezzo alla strada, cazzo, e poi è ripartita, cazzo, ma cazzo, insomma...
Hai mangiato, Adelmo?, fa Riccardo... Adelmo scute la testa, come un ragazzino... Tere', un piatto per Adelmo, fa lui...


fa prima a ingollarli che Teresa a portarli... tre forchettate, una pioggia di ragù a zonzo, e la fatica di Teresa è scomparsa...
Ti si è imbiancata la barba ancora di più, fa, pulendosi la faccia e le mani con un tovagliolo che, poi, ti faceva pena...
mi hai fatto venire quaggù per farmi un sacco di complimenti, o cosa?, dico... Riccardo torna da noi con vino e gassosa...
c'ho da chiederti una cosa, mi fa... poi guarda Riccardo di traverso... Riccardo mi guarda, si alza e va al bancone...
Ti vedi ancora con Nicoletta?, dico, intanto... Q-q-quella non la da'... non bacia nemmeno, sta sempre sull'attenti, fa lui...
poi, mi si avvicina, guarda verso il locale per vedere se qualche agente segreto, ben segreto, fosse lì in ascolto...
Domani sera viene Roberta a casa mia, mi fa, sottovoce.... A casa tua?, dico, E i tuoi?... Sono andati a Grosseto, mi fa...
ora che ci penso, era meglio se la raccontavo domenica 'sta cosa, non vorrei che qualcuno, ficcanaso, li avvertisse...
ormai è andata, vorrà dire che passerò sabato sera lì, come piantone, davanti alla casa di Adelmo, metti, putacaso che...
 
mi chiede cosa si fa, da soli, tutta la sera, dopocena, in una casa, con una donna... la domanda è semplice, la risposta meno...
voglio dire, le cose accadono senza bisogno di tanti programmi, se devono accadere... lo guardo e gli sorrido appena...
un po' come chiedere a una persona che conosce il pianoforte: Domani farò un concerto, me lo insegni a suonare?...
la persona che conosce il pianoforte può darti una sola risposta: Questi tasti vanno da do a si, nel mezzo puoi farci di tutto...
Adelmo si mette le dita nel naso, sembra un ragazzino... è di una tenerezza che sa farti un male dannato allo stomaco...
ho cercato di dargli qualche idea, ma mi viene più semplice spiegare la ricetta delle penne all'amatriciana, ecco...
di far sì che almeno un fottutissimo bacio potesse uscirne fuori, sabato sera, ma non so...
trent'anni fa, quando si suonava da Riccardo, lui stava sempre lì ad aspettarci a tirare poi fino a mattina...
tutti stavano lì a pomiciare sulle note di Yesterday, e lui che stava lì incantato a vederci suonare, con la sua gassosa in mano...



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