mercoledì 2 gennaio 2013

Non per un dio, ma nemmeno per gioco

il mio amico Fabrizio









Io come persona, con i miei sentimenti e con i miei traguardi quasi mai raggiunti................................
in quel piccolo villaggiosperso nel Middle West americano, lui doveva essere visto come una dannazione, una dannazione...
tra le case del piccolo villaggio di Spoon River, Lee Masters era visto come un accidente, uno che aveva rotto le uova nel paniere...
la faccenda che, quel mezzo matto d'un avvocato di provincia, tirò fuori suscitò un gran casino, che poi è durato per anni...
pare che in quello sperduto villaggio dell'Illinois, il nostro avvocato non venne ben accolto: magari solo perché era un avvocato...
ma lui se la prese... vedeva i suoi colleghi lavorare senza nemmeno il tempo per pisciare, e lui era lì a rigirarsi le dita e tutto...
insomma, i clienti scarseggiavano allo Studio legale Masters... e lui, da ficcanaso degno di nota, si appuntava ogni cosa che vedeva...
mettiamoci pure che il nostro avvocato era un curioso, uno con il pallino per i cazzi degli altri, e mettiamoci che di cazzi ce n'erano...
come in ogni paese, a Spoon River se ne facevano di cotte e di crude... e lui, l'avv. Masters era uno a cui piaceva indagare...
così, prese ad appuntarsi certe chiacchiere, certe chiacchiere di certi ricordi senti per puro caso da qualcuno che aveva sentito dire...
le voci corrono, si dice, e lì, a Spoon River, sembra d'essere al Mugello, per dire... e lui era lì, pronto, con il suo retino...
prendeva 'ste curiosità e le metteva in un cassetto... a caso, così, come sassi buttati in uno stagno, come caramelle sul vetro...
avrebbe potuto lasciare quei sassi sul fondo dello stagno, e tutto sarebbe finito lì, come capita spesso nella politica e negli affari...
macchè, il nostro avv., una sera d'inverno, che fuori non c'era un'anima in giro a pagarla a peso d'oro... aprì quel fottuto cassetto...
certi bigliettini raccontava storie belle, ricordi che fanno male all'anima se li tieni troppo vicini agli occhi, cose del cuore, ecco...
certi bigliettini parlavano di storie tristi, amare, che ti facevano un male boia a tenerli troppo vicino agli occhi, un certo dolore...
certi altri, invece, erano di una goduria unica... roba da sbellicarsi dalle risate, da far saltare il banco, per dire, cose da non dire...
quella sera d'inverno, quando aprì quell'accidente di cassetto, ci vide, in quei biglietti, degli epitaffi: parole vere di gente morta...
e le vedeva il nostro avv:, le vedeva quelle parole scritte sulle pietre tombali... incise sulla pietra: la verità dei morti di Spoon River...
l'idea dell'epitaffio era micidiale... poteva scrivere poche frasi e far dire di tutto a quel personaggio... smentire dicerie e storie false...
era l'occasione di avvicinare, per contrasto, tutti quei morti, che si erano amati, odiati, sfruttati, traditi, derubati, ammazzati...
era riportare in vita con le loro parole, inseguitori e inseguiti, i morti eroici e i figli degeneri, le puttane e gli scopatori a delinquere...
molti di loro stavano lassù, a dormire in una collina, in un piccolo cimitero sperduto, pieno d'erbacce e di pietre rose dal vento...
usò l'arma della metafora per i migliori epitaffi, e Griffy il bottaio, così, potrà rivelare i suoi grandi segreti in una frase segreta...
quando, nel 1915, il libro uscì, be', vi lascio immaginare cosa avrebbero fatto al nostro avv. quelli di Spoon River...
uno dei nostri più grandi cantautori italiani, che non chiamo poeta per suo volere, 41 anni fa ci fece un disco da quel libro...
prese 8 personaggi e il cimitero stesso, quelli più adatti alla sua idea e immaginazione, e ci scrisse su 9 canzoni memorabili...
disse: In quei personaggi ci trovavo qualcosa di me... portò la cosa alla Pivano, grande persona del nostro tempo, e lei disse: Sì...
c'andò imbarazzato, con la vergogna che i grandi hanno sempre delle loro opere... le cantò a cappella, la chitarra era fuori dalla porta...
il disco che uscì in quel 1971 si chiamò Non al denaro, non all'amore né al cielo... lui, era Fabrizio De André...
La collina parla della miseria, di chi è morta d'aborto o d'amore, chi in un bordello per le carezze di un animale, o per uno strano male
La collina parla di chi adesso dorme sulla collina del cimitero di Spoon River...




Un matto è l'epitaffio di Frank Drummer, creduto folle perché non riusciva a comunicare i suoi pensieri attraverso il linguaggio...
Un matto è la canzone ognuno può riconoscere il vero personaggio presente in ogni realtà sociale....




Un giudice è la storia di Selah Lively, un nano che diventa giudice e si vendica della sua infelicità attraverso il potere di giudicare...
Un giudice mostra come l'opinione che gli altri hanno su di noi ci crei disagio e sconforto...





Un blasfemo è la storia di Wendell P. Bloyd che accusa Dio di aver negato all'uomo la Verità per paura che ormai non avesse padroni
Un blasfemo parla di qualcuno, un Dio, che ci costringe a sognare in un giardino incantato...



Un malato di cuore è la storia di Francis Turner, che muore per la troppa emozione non appena conosce le labbra di una donna...
Un malato di cuore vince l'invidia attraverso l'amore che gli regala un momento di felicità prima della morte...




Un medico storia di Siegfried Iseman che vuol curare la povera gente ma è costretto per vivere a vendere pozioni miracolose...
Un medico è la storia di chi finisce in prigione additato, a torto, da tutti come imbroglione e ciarlatano...


Un chimico è la storia di Trainor, il farmacista, che non capisce le unioni tra uomini e donne ma capisce e ama le unioni tra gli elementi
Un chimico che muore in un esperimento sbagliato «proprio come gli idioti  che muoion d'amore»...



Un ottico è la storia di Dippold, l'ottico che vuole fare occhiali speciali che sappiano mostrare panorami insoliti, colorati...
Un ottico è stato interpretato come metafora di un venditore di droghe allucinogene, di LSD... 


Il suonatore Jones è l'unica canzone che riporta lo stesso titolo della poesia del libro, così come tradotta da Fernanda Pivano...
Il suonatore Jones è lui che offrì la faccia al vento, la gola al vino e mai un pensiero non al denaro non all'amore né al cielo...


i personaggi di Spoon River si esprimono con sincerità, perchè oramai non hanno più niente da aspettarsi...
i personaggi di Spoon River si esprimono con sincerità, perchè oramai non hanno più niente da perdere...
e così parlano, raccontano, rivelano, svelano, da morti, finalmente, come da vivi non sono mai stati capaci di fare davvero..............

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