lunedì 14 gennaio 2013

il mio amico Massimo

sono stato un po' Pulcinella
e un po' Pierrot






Quel pomeriggio me ne andai, e non per mia scelta... non so se esista un destino, nel caso, be', mi aveva dato poco tempo...
no, potresti diventarci matto, a pensarci... com'è che un uomo arriva a cent'anni, e un altro deve far valigia cinquant'anni prima...
io, mi avessero detto di scegliere avrei scelto di stare nel mezzo... avrei voluto invecchiare, senza dover per forza rincoglionire...

a me successe un sabato pomeriggio degli inizi di giugno... faceva caldo, e mi sentivo proprio stanco, a dirla tutta, stanco morto...
andai a riposare, dalla penombra della camera, sentivo il rumore delle auto lungo la strada, come un suono distante... costante...
metteteci un sabato pomeriggio di giugno, e il sole... lì, tra il mare di Ostia e la Cristoforo Colombo, tra demonio e santità...
le strade erano un ronzio, intasate dai romani in gita, in un tranquillo sabato pomeriggio di quasi vent'anni fa... tra demonio e santità...
io, allora, di anni ne avevo 41... ero giovane, qualche soldo per le tasche, qualcuno mi riconosceva pure, se andavo al market...
insomma, avessi potuto discuterci, con il destino, gli avrei chiesto se avesse potuto farmi una proroga a quella mia scadenza naturale...
avevo pranzato con la famiglia di mia sorella, poche cose, non stavo troppo in forma, da un anno stavo a lottare con il cuore mio...
ci pensate? un anno prima avevo preso un aereo, pagato regolare, non rubato, e ero volato a Houston, come fossi Tom Hanks, ecco...
là, dove avrei voluto vivere e correre e saltare sopra cavalli e galoppare per anni interi, mi aspettava il professor Cooley...
ma questo non è più importante... voglio dire, che se lo tenga pure, il professor Cooley, il suo cuore nuovo fatto apposta per me...
a me, non serve più... da queste parti si vive bene anche senza un cuore... adesso respiro con il vento, perché vivo nel vento...
ma immaginate come c'è rimasta mia sorella... verso le 15 e 30 mi viene a chiamare... io la sento, ma non riesco a parlare...
mi chiama forte, urla... scappa, torna, se ne torna via... arriva mio cognato, si mette le mani nei capelli, non sanno che fare....
poi, be', poi chiamano un'ambulanza... e me la immagino, sfrecciare sulle strade di Roma intasate di gente che va al mare....


 
mi sembra di vederlo, l'autista che s'incazza con una fiat Panda o con la Madonna... che schiaccia il pedale a manetta.....
e mi immagino qualche romano che sentendo la sirena abbia detto: Qualcuno oggi sta peggio di noi... e intanto passa l'incrocio...
per arrivare a casa di mia sorella, all'Infernetto, in via Canavero, bisogna tirare a battere tutti i record... bisogna volerlo fare...
e la vedo, che corre anche l' ambulanza, come corrono le urla in quella tranquilla stradina di Roma... e corre anche un mio amico....
già li sento... corre voce che mica ce l'abbia fatta, che io sia già andato... e non è che proprio c'avevano torto, quelle voci....
e la vedo, la gente che corre, la gente giù in strada... mentre tirano via la lettiga dall'ambulanza, e salgono su di corsa, pure loro...
gli avranno detto: Guardate, fate svelti, che sta male.... e gli avranno fatto il mio nome, e avranno detto: Occristo! Di corsa!....
insomma, in certi casi, essere un tantino famosi fa fare miracoli agli uomini... solo agli uomini, beninteso... al destino non importa...
anzi, il destino con chi è famoso e pure giovane ci si diverte... secondo me i miti li ha inventati il destino, sempre, ovunque...
mia sorella un po' se lo aspettava... mi stava sempre appresso... sapeva che non ero nato con una salute di ferro, per dire...
era una specie di ricordati che devi morire, quella in cui vivevo... e spesso gliel'ho detto: sì sì mo' me lo segno ... proprio....
arrivano i medici, gli infermieri... arrivano certe speranze... io li vedo, ma oramai sono in volo, nel vento... loro si danno daffare...
io li vedo, tutti presi a cercare un nuovo Lazzaro, ma io, oramai sono in volo, nel vento... e già non ci stavo troppo male....
li vedo delusi, disperati, tristi... ripartono, con lettiga vuota e tutto... e per chi da fuori vede, non è certo una bella notizia....
ero innamorato della vita, ero innamorato dell'amore e del mio lavoro... ero innamorato delle donne, e del mio oziare...
vedo il mio amico con indosso quel cappello... e mi viene in mente di chiedergli perché se lo tiene sempre in testa quel cappello...
magari lui, come successe a me, potrebbe dirmi: E' un trucco proprio dei postini, 'na cosa nostra insomma... e dirmi tutto e niente...
e vedo Pino che non si rende conto ancora... lo sento dire: Sì, sì... e io: No, nun dicere sì sì ho capito e poi nun hai capit' nient....
e dirgli: Pino, tu basta che soffri due giorni faje 'na canzone di due minuti, io per fare 'nu film 'e tre ore aggia suffrì da quand'ero piccolino
mi ricordo di Robertino che mi chiedeva quante volte si può fare l'amore in un giorno....



e a Natalie vorrei dire: Io credo che, un uomo e una donna, siano le persone meno adatte a sposarsi tra di loro, troppo diversi...
quel pomeriggio di giugno fu un casino... arrivò la polizia il magistrato... sembravo io l'omicida, mica la vittima, il morto...
a dire: E' morto...è morto...  Ma pecché siete tutti così sinceri con me, che cosa vi ho fatto di male, io?... Chi vi ha chiesto niente?
alla fine, quando hanno capito che io ero il morto e non l'assassino se ne sono andati tutti quanti, e a casa c'era solo silenzio...
ho visto arrivare i miei amici, come se dovessimo girare la scena di un film... sarebbe stato bello, o forse solo un po' noioso....
Qua pare che ogni cosa, ogni cosa, uno non si può muovere che ... e questo e quello è pure per te oh.............
li sento, li sento dire... li sento parlare... sono di là, con mia sorella... E' morto, dicono è morto... lo dicono e piangono....
Queste non sono cose che si dicono in faccia, queste sono cose che vanno dette alle spalle dell'interessato.........



ma, vi dico la verità... Chillo a me m'ha ruvinato mio padre che nun ha fatto carriera.... sarebbe stato tutto più semplice....
sono stato un po' Pulcinella e un po' Pierrot... io c'ho provato... e ho capito che, alla fine, non si ricomincia da tre...
ti lasciano proprio alla prima... Buona la prima...
modestamente, io, sto' aspettando 'e sbaglia' 'o secondo film....perché tutti qua dicono 'o sicondo film è difficile,
'o sbaglio e faccio subito 'o terzo film......capace che mi riesce pure, ma scusate... ma che siamo veramente nell'anno 1400? no...
e aspetto solo che qualcuno mi venga a parlare dell'amore: Quando c'è l' amore c'è tutto... direi: No, ti sbagli, chilla è a salute...
modestamente vi saluto... e scusate il disturbo...



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