lunedì 7 gennaio 2013

quel tempo senza più tempo

era l'idea che se le cose le vuoi cambiare devi cominciare a farlo te





Eccoci qua, in un tempo così caotico e corrotto in cui da un giorno all'altro ci può succedere di tutto...
ma quanti sono i dischi che, quasi a prescindere del loro effettivo valore in termini assoluti, possono essere considerati realmente storici?
quanti dischi possono vantarsi di aver realmente scavato un solco tra epoche musicali agendo da spartiacque tra un'epoca e un’altra?
vabbè, pochi...e a voler svolgere un lavoro di selezione, credo che il numero di album si conterebbero sulle dita delle mani o poco più....
stasera ne prendiamo uno di questi... uno di quelli che si contano sulle dita di una mano... un album che ha aperto una nuova epoca...
In the court of the Crimson King (1969)
Siamo nel 1969... momento di grandi mutamenti culturali, sociali e scientifici... si stava lavorando ai preparativi per gli anni '70...
siamo nel 1969... la società stava vivendo un momento di incertezza profonda, il mondo stava alla finestra per cercare di capire...
profonda incertezza, sospesa tra le istanze giovanili di rinnovamento intellettuale il nuovo, diverso ruolo dell'uomo nella società...
quell'impatto micidiale, quel comportamento così diverso, stava producendo sulle generazioni precedenti, solo incapacità di capire...
succede sempre... le generazioni precedenti sono quasi sempre incapaci di interpretare il cambiamento, le vedi disorientate, scosse...


perchè non è mai facile trovarsi alle prese con lo sconvolgimento di valori dati per immutabili e rassicuranti... l'abitudine è una bestia...
i ragazzi, invece, ci provano sempre a cambiare il mondo... poi, magari non ci riesco, ma Cristo!, provare ci provano sempre...
per dire...laggiù sotto, in uno scantinato, umido, quattro ragazzi stavano preparando un disco che nessuno avrebbe mai scordato...

cover interna dell'album
Uno di loro, una mattina, arrivò in studio di registrazione che era appena l'alba, aveva delle nuove idee per il metrollon e le tastiere...
ci stava a diventare pazzo... scriveva suonava scriveva suonava cancellava scriveva suona cancellava... faceva mhhhh, e così via...
il ragazzo al metrollon andava lento su note magiche... immaginava di poter parlare col vento, come vecchi bambini nati sulla luna....
quel tempo senza più tempo era la luna conquistata, e la gente che si stava innamorando del rock suonato non più solo col cuore...
quel tempo senza più tempo era Whole Lotta Love, dove, nell'intermezzo,  l'immenso Robert Plant si mette a imitare un orgasmo...
era Abbey Road dei Beatles che chiudeva un'epoca irripetibile... ed era John Lennon e l'orgasmo simultaneo di Come together...


era quel senso indescrivibile di instabilità emotiva profonda................. e di paura per il nuovo, per andare oltre.......................
era l'idea che se le cose le vuoi cambiare devi cominciare a farlo te, non startene lì come un coglione ad aspettare che lo facciano altri
era la barba e i capelli lunghi, una voglia dannata di partecipazione, la speranza che domani potesse essere migliore... cose così...
era nobilitare l'escapismo e creare sogni nuovi, nuovi affreschi in musica... era i colletti bianchi che non ci capivano più un cazzo...
era la copertina firmata da Barry Godber che parlava davvero chiaro... era Voi non mi possedete... Voi non potete istruirmi...
era musica, rumori, distorsioni, improvvisazioni, cambi tonali improbabili, fiati sospesi, voce distorta... era una nuova epoca...
era il senso di profondo squilibrio psichico che trasmette...era la copertina dell'album che stava parlando direttamente a te....
era che, solo descriverla significa un po’ mortificarla... era 21th Century Schizoid Man....

 era i  King Crimson, un gruppo fondamentale per conoscere la linea di sviluppo della musica Progressive... era un'epoca nuova...
era il genio di Robert Fripp, i testi meravigliosi di Peter Sinfield... era un equilibrio che non ritroveranno mai più così perfetto...
era il destino di tutta l'umanità che vedo è nelle mani di idioti... era era Bach e poi Mahler...
era le pitture originali, brevi come respiri o lunghe mezz'ora, era la voglia di comunicare qualcosa al mondo, e di nuovo...
era: Fai ciò che vuoi così potrai essere pronunciata da Aleister Crowley, e Page che compra Boleskine House, da buon stregone...
era musica propedeutica alla malinconia... la magia di cose complicate e ricche di variazioni spesso difficili da interpretare....


era un epitaffio per una intera società, per un intero modello di vita....................
era i naif e gli spontanei, le persone vere come dei vecchi bambini che ascoltano zitti, nel silenzio della sera, le favole del nonno...
era la voce di Greg Lake quasi intimorita, timida... di certo davvero molto vera...
era la sognante fusione di folk medievaleggiante, musica classica, jazz e rock... la leggiadria di Mc Donald, e il tempo di Giles...


era l'oboe e il vibrafono... e una cascata di strumenti per arrivare alla corte del Re...   
eravamo noi, quando ci siamo messi una mano sul cuore e abbiamo immaginato che niente sia impossibile se tu davvero lo vuoi...
erano le piante di rose che vedevi fiorire, era il ragazzo che vedevi cambiare... eravano noi, ma un po' cambiati, forse diversi...
era il ragazzo che ancora aveva mille sogni in testa, che vestiva in modo strano, ma che aveva ancora il cuore al posto giusto, cristo!....


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