domenica 27 gennaio 2013

il mio amico Erri

ho scritto i libri che mio padre
non ha scritto









Lui dice: Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca... il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario...
e poi sa dirti: Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe... il nome del vento che sta asciugando il bucato...
io lo penso spesso, questo mio amico di sempre... lo penso durate i giorni che passano svelti, e in quelli troppo lenti e tristi...
lo penso appena mi alzo, e ricordo le sue parole: A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco... cosa dire di più?...
lui, che si porta Napoli nel sangue e nel cuore, dove sogno e sonno hanno una sola parola per essere dette "suonno"...
lui che ha sempre difeso le sue idee, come sarebbe giusto facesse ognuno di noi: stare in Lotta Continua e farlo col cuore...
nella sua vita ha fatto di tutto: il muratore, il magazziniere, l'operaio, il camionista... perché la vita la devi vivere, comunque...
per capire il valore esatto del "viaggio del vagabondo" o "la stanchezza di chi non si è risparmiato", devi aver vissuto...
se tu non vivi, se resti fuori dalle cose della vita, non potrai mai capire cosa significhi "chiedere permesso prima di sedersi"...
se tu non vivi, se ti lasci solo vivere, non potrai mai capire che " i desideri dei bambini danno ordini al futuro", anche al tuo...
dice, il mio vecchio amico, tra i suoi baffi: La felicità è un agguato, si viene presi alla sprovvista e forse è meglio così...
il suo popolo, la sua gente è gentile, sa di menta o di erba appena tagliata, sa ascoltarlo e non chiedergli niente di più...
ha la faccia dei nonni, quando i nonni sapevano inventarsi delle melodie meravigliose, per farti addormentare sereno...
ha le mani forti e piene di vene di chi le mani le ha usate, le ha messe al lavoro, e tra le dita poi, resta il tempo passato...
ce lo vedo, su una spiaggia a suonare la chitarra, lo sguardo lontano, come se le donne fossero l'ultimo dei suoi pensieri...
lui è il gioco di parole, la poesia, un congedo opportuno lascia dietro una porta sempre aperta, lo sguardo antico...
si porta con orgoglio le cicatrici della vita, sui comizi rivoluzionari di una vita fa, e sulla sedia di paglia di due sere appena...
e lui ti dice: Ho scritto i libri che mio padre non ha scritto... Sono suo figlio perché ho ereditato i suoi desideri....
ha capito bene che "non si eredita il granaio, la casa... ma la penuria, il compito lasciato, la provvista mancata"...
il mio amico non urla mai l'amore, te lo fa sentire... sa guardare negli occhi, piccoli spiragli di finestre nel sole del mattino...
il mio amico non è mai scioccamente esplicito, sa parlare al cuore, e tu il cuore devi averlo allenato, sennò leggiti Moccia...
dice: Per tanti di noi della sinistra rivoluzionaria, la legge premio per i pentiti negli anni ottanta fu un foglio di espatrio...
perché, come dice spesso: Un'accusa fondata su una dichiarazione, senza uno sputo di prova, bastava all'arresto...
vallo a spiegare dal bagno penale nelle prigioni speciali!... in anni senza processo, messi da parte come in una soffitta...


dice: Per molti di noi furono scavalchi di frontiere, da contrabbandieri... per non finire in assurdi processi sommari...
Era maltempo e durò molto... Così era la spensierata Italia degli anni '80, dei nuovi arricchiti sotto il banco socialista...
Erri de Luca è così... vero, vivo, semplicemente complesso, assoluto, nonno padre e figlio, soldato e idraulico, è così...
Erri de Luca è l'uomo della crasi, la usa spesso, e fonde quelle vocali come per magia, in attesa di un dittongo armonico...
Erri de Luca scorre lento sulle metominie, che io amo tanto... lascia sineddoche sulle sue pagine, come acqua sui fiori...
Erri de Luca ti presenta davanti mille sinestesie, perché sa farti vedere il colore del vento, e l'odore delle fragole di bosco...
ne va da se che tanti sappiano dire: Io odio de Luca! Non capisco un cazzo e scrive libri da 20 pagine per 20 euro...
a questa gente va detto che esistono libri di 700/800 pagine... non dicono un cazzo, ma almeno portate carta a casa!...
prima di Natale è uscito La doppia vita dei numeri, di pagine ne ha 69... di sensazioni e di dolci sinestesie ne ha miliardi...
io m'immagino che molti  l'avranno visto in libreria nei giorni delle corse, ora rallentate, per i forzati regali di Natale...
tanti l'avranno preso tra le mani, sfogliato e voltato, un'occhiata veloce: 8 euro... troppo piccolo per essere un bel regalo...
oramai siamo abituati a calcolare il valore dei pensieri di un uomo in base al prezzo di copertina e al numero di pagine...
ti viene una tristezza micidiale, quando ti porti dietro un libro di 2 chili che sai già che, dentro, non ti lascerà un cazzo...


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