mercoledì 6 febbraio 2013

baudelaire e borges

nella prossima vita cercherei
di fare più errori



  
Borges ammette ciò che tutti gli idealisti ammettono, il carattere allucinatorio del mondo, paradossale nei paradossi...
Noi abbiamo sognato il mondo... lo abbiamo sognato misterioso, visibile, ubiquo nello spazio e fermo nel tempo...
abbiamo ammesso che il mondo, nella sua architettura, abbia tenui ed eterni interstizi di assurdità, per sapere che è finto...
Non so se torneremo in un secondo ciclo come le cifre d'una frazione periodica, diceva a se stesso il vecchio scrittore argentino...
e con la voce spezzata in quarti di tono: Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita nella prossima cercherei di fare più errori...

Jorge Luis Borges
Sì, Jorge Luis Borges diceva: Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita nella prossima cercherei di fare più errori...
e quando scriveva che Democrito di Abdera si strappò gli occhi per pensare, lo scriveva per il buio che lui conosceva...
chissà quante volte aveva sfogliato qualche spleen di Parigi, per ritrovare la luce fioca di Boulevard Angoulvant...
e quante notti ci saremo persi in quei versi alessandrini per arrivare a capire la malinconia ostinata di Baudelaire...
in quel fottuto malessere esistenziale, assoluto e intriso di una incapacità di reagire alla noia devastatrice da far male...
Non proverò neanche a raccontare Baudelaire a coloro che non lo conoscono, Cristosanto, mi sarebbe impossibile...
e mi chiedo come si può raccontare Baudelaire partendo da niente?... giuro, non saprei nemmeno da dove iniziare...
perché Baudelaire è un autore che va letto e riletto, lasciato maturare, invecchiare, nel tentativo di comprenderlo un po'...
e poi di quale Baudelaire parlare?... di quello della mia adolescenza, quello dei “Fiori del male” e del suo fascino?...
oppure del Baudelaire che ho scoperto poi negli anni che sono venuti dopo? Del poeta, dell'amante di ogni forma d'arte...
Charles Baudelaire
quello che stava Au-dessus des étangs, au-dessus des vallées, des montagnes, des bois, des nuages, des mers...
o quello che per lungo tempo ha habité sous de vastes portiques que les soleils marins teignaient de mille feux...
Baudelaire è stato un poeta delicato, ustionato dalla vita, ulcerato dal fottuto dolore e poi rifugiato in sensazioni sublimi...
Baudelaire è stato un poeta pervaso da sentimenti indicibili del vivere e da tensioni estreme verso l’Ideale e l’Assoluto...
Paris change! mais rien dans ma mélancolie n'a bougé!... scrisse ubriaco perso in una notte spenta di rue Mouffetard...
al lume incerto di un mozzicone di candela esalta il tedio esistenziale, e se ne ingolla una bella fetta nell'acool da schifo...
Baudelaire provoca sconforto e follia, descrive la depressione più nera... A chiunque ha perso ciò che non si trova più...
I fiori del male fecero così incazzare la società letteraria che venne considerato lo scarafaggio da schiacciare di corsa...
scrisse di droga, dopo averla provata... scrisse di sesso, e non si risparmiò proprio niente... e scrisse d'amore, sì...
studiò Delacroix e dedicò un bellissimo scritto a Constantin Guys, abile disegnatore ed illustratore della vita moderna...



passò lunghe notti in Boulevard Haussmann con amici come Courbet, Champfleury, e fino agli ultimi giorni, Manet...
definì il gentiluomo che passaggia con "Flâneur", che Walter Benjamin adottò come concetto analitico e come stile di vita...
Benjamin vide il flâneur come il prodotto della vita moderna e della rivoluzione industriale, idea piuttosto marxista...
Baudelaire tra l’ansia d’Infinito e la consapevolezza della caducità degli eventi, votato alla solitudine della folla metropolitana
Baudelaire fu deriso, sputato, e intanto lui traduceva e si scriveva con quel geniaccio del mistero che era Edgar Allan Poe...



secondo Baudelaire la bellezza è qualcosa di ardente e triste, qualcosa di un po’ vago, che lascia adito alla congettura...
e intanto s'appuntava queste parole: Assomiglia al principe delle nuvole il Poeta, che rotto alle tempeste,  irride all'arciere...
in qualunque veste lo guardi, Baudelaire, al netto di posizioni che non condivido, mi accompagnerà ancora e per sempre...
"Chi sposa facilmente la folla conosce godimenti febbrili, di cui saranno sempre privati l’egoista e il pigro"...
dalla frequentazione dei bassifondi di Parigi ha portato fuori le sensazioni e le facce scure della notte, l'ha fatto anche per noi...
Se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
Bei momenti. Perchè, nel caso non lo sappiate di quello è fatta la vita, solo di momenti, e non vi perdete di vivere l'oggi.



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